In realtà la Linea di Van de Velde, se nasce
come segno espressivo, come riflesso di uno stato d'animo che tende a
coinvolgere, a contagiare lo spettatore, si sviluppa rigorosamente come
disvelamento di una realtà strutturale ed obbedisce ad una vera e
propria logica. E’ per questo che l'impulso spontaneo gestuale
da cui nasce viene per così dire “esorcizzato“ dal controllo
razionale che ha come obiettivo quello di rendere ogni forma “dimostrabile“.
Van de Velde continua spiegando che : << ... Il singolo ornamento nasce necessariamente dalle due o tre Linee
che noi, spinti da una forza inconscia, come da un grido, tracciamo senz'altra
riflessione sulla carta.
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